Il Comune di Monteprandone ha istituito ufficialmente la Zona a Traffico Limitato (ZTL) nel centro storico con la delibera di Giunta n. 51 del 10 aprile 2025, approvando un disciplinare che introduce vincoli rigidi e sanzioni senza alcuna concertazione reale con i cittadini. «È però significativo – e profondamente scorretto sul piano istituzionale – che questa delibera sia stata pubblicata sull’Albo Pretorio soltanto il 29 aprile, cinque giorni dopo la presentazione della nostra interrogazione consiliare. Un ritardo che non può che apparire come una manovra per impedire che si aprisse un dibattito democratico prima che la misura diventasse effettiva» scrivono in una nota i consiglieri di minoranza del gruppo L’Altra Monteprandone.
«Non finisce qui. Proprio oggi, 7 maggio 2025, la Giunta ha approvato una nuova delibera – la n. 59 – che rettifica il disciplinare, inserendo modifiche che i residenti del centro storico chiedevano da mesi, da quando il Sindaco Sergio Loggi, durante un’assemblea tenutasi nel settembre 2024, aveva fatto promesse mai formalizzate fino a questo momento. È evidente che le modifiche non sono il frutto di un percorso condiviso e trasparente, ma una corsa tardiva ai ripari, spinta dalle pressioni del comitato dei cittadini e dalla nostra azione politica – continuano -. Siamo francamente stanchi. Stanchi di vedere un’amministrazione che chiude ogni spazio di confronto, che ignora le opposizioni, che porta avanti scelte unilaterali e poi pretende di spacciarle per decisioni condivise. Siamo stanchi di dover rincorrere trasparenza dove dovrebbe esserci rispetto delle regole democratiche. La nostra interrogazione, regolarmente depositata, è stata esclusa con la scusa di una presunta tardività, quando in realtà il provvedimento su cui chiedevamo chiarimenti non era nemmeno stato reso pubblico. È chiaro che si è voluto evitare ogni discussione politica, ogni confronto in aula, ogni possibilità di mettere in luce criticità. E mentre a noi veniva negato il diritto di parlare in consiglio comunale, la Giunta accelerava l’iter, approvava l’ordinanza, avviava l’installazione del varco, e solo in un secondo momento – pochi giorni fa – modificava il disciplinare, provando ad aggiustare quanto non aveva avuto il coraggio di discutere pubblicamente.
«Nel frattempo, i cittadini parlano, e lo fanno chiaramente. Il comitato spontaneo del centro storico ha smentito pubblicamente l’amministrazione, dichiarando che non hanno mai chiesto l’introduzione della ZTL, che quanto comunicato a settembre era molto diverso rispetto a ciò che oggi si legge nei provvedimenti ufficiali, e che questa scelta non fa che aggravare una situazione già precaria. Invece di aprire al dialogo, il Sindaco risponde con messaggi privati e toni intimidatori, accusando i cittadini di non capire. Un comportamento gravissimo, che conferma ancora una volta la distanza tra chi governa e chi vive il territorio ogni giorno – concludono -. Il centro storico di Monteprandone ha bisogno di cura, di servizi, di attenzione. Non di telecamere e multe, non di decisioni calate dall’alto. Continueremo a vigilare, a chiedere trasparenza, a difendere il diritto dei cittadini ad essere ascoltati. E soprattutto, continueremo a parlare anche quando ci vogliono zitti. Perché la democrazia non può fermarsi davanti a un varco elettronico».