Presentate da “Rinascita” le prime immagini del docu-film “L’eclissi di Sara” girato tra Ascoli e l’entroterra

ASCOLI – Sarà presentato in prima assoluta nel prossimo mese di agosto ad Ascoli, città che ne ha ospitato il set insieme allo location di Montemonaco, Montegallo e Castignano, il docu-film di Gabriele Ogiva, “L’Eclissi di Sara”, le cui riprese sono avvenute la scorsa estate. Ieri mattina, il regista, affiancato dalla troupe e da alcuni interpreti, ha presentato presso “Rinascita” una ghiotta anteprima del lavoro, che ha visto partecipare una cinquantina di comparse e una decina di attori, a partire da coloro che interpretano in momenti anagrafici diversi il personaggio protagonista, vale a dire Elena Schiavoni, colei che presta il suo volto negli anni adolescenziali di Sara e Iole  Mazzone, che lo incarna da ragazza più adulta.

Durante l’incontro, a cui erano presenti con il docente Maurizio Calenti anche gli alunni della classe terza G del Liceo Artistico “Osvaldo Licini”, coinvolti nelle riprese, il regista ha annunciato anche l’intenzione di candidare “L’Eclissi di Sara”, al prossimo Festival di Locarno. L’appuntamento di ieri, alla presenza dell’assessore comunale Anna Grazia Di Nicola, ha permesso di presentare un video di 9 minuti, in grado di riassumere i temi e le sequenze più importanti del docu-film. L’opera, della durata totale di 90 minuti, è incentrata sulla storia della giovane Sara, ragazza perseguitata dal bullismo e poi ostacolata nei suoi sogni dal sisma dell’agosto 2016 e dalla successiva pandemia. Un lavoro che intende essere un inno alla speranza e una condanna senza appello ad ogni discriminazione, girato con grande partecipazione emotiva da parte di tutti e focalizzato ad immortalare gli scenari delle più suggestive location del territorio, oltre a tramandare anche le tradizioni locali, a partire dalla leggenda della Sibilla. «Durante il periodo del terremoto e del Covid ho soccorso tantissime persone e con questo film sono riuscito a girare immagini in grado di restituire la bellezza e la calma dei nostri luoghi» ha aggiunto Mattia Lorenzi, che si è occupato delle riprese aeree con i droni. « E’ un lavoro intimo, in cui ho chiesto a tutti la maggiore verità possibile » ha aggiunto il cineasta, che in questa produzione, partita da un’idea della scrittrice Giorgia Spurio e per volontà dell’associazione “Egeria” di Marco Pietrzela, è statoaffiancato dal professionista maceratese Giovanni Scarpetta, maestro del montaggio e della fotografia.