San Benedetto, detenuto ricoverato in ospedale da in escandescenza in corsia: immobilizzato dalla penitenziaria

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Grave episodio verificatosi tra le 20 e le 22 di mercoledì posso il nosocomio di San Benedetto del Tronto. «Un detenuto extracomunitario è stato trasportato in quanto aveva ingerito corpi estranei. Per le cure del caso sono è stato necessario sedarlo», spiegano Francesco Campobasso e Donatello Di Marzio, segretario dl Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. «Al risveglio ha iniziato ad andare in escandescenza costringendo gli uomini della scorta a chiamare rinforzi. Alla fine, l’uomo aveva provato ad auto lesionarsi in varie parti del corpo ed a spargersi sangue addosso, è stato immobilizzato a fatica ripristinando ordine e sicurezza». Per i sindacalisti, si è trattato di «una situazione davvero rischiosa a cui deve seguire un sentito plauso ai colleghi intervenuti per avere operato in emergenza e nel rispetto dei protocolli».

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, «sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. L’evento è stato particolarmente critico perché posto in essere in un ospedale alla presenza di altri ricoverati e familiari ma è stato gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie marchigiane».

Capece denuncia infine «le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri” e torna a denunciare il quotidiano e sistematico ricorso alle visite mediche in ospedali e centri medici fuori dal carcere, con contestuale massiccio impiego di personale di scorta appartenente alla Polizia Penitenziaria, per la diffusa presenza di patologie tra i detenuti: “E proprio per questo, per il SAPPE è stato un errore abolire la sanità penitenziaria e delegare tutto alle AA.SS.LL. ».